di Lula (Bolsena)
Oh, antico e plumbeo cuneo assai pietroso
che lastricavi fanciullesche vie
agli erti tacchi infido e scontroso
ma giusto amico delle suole mie.
Mai scoloristi alla pioggia e al vento
reggesti il peso di trattori e tir
mai ti crepò il gelo e lo sgomento
selcioso e incorruttibile menhir.
Ora giaci in cataste, aspri montini,
ormai senza più scopo, addolorato.
Piazzali di privati cittadini
andrai a selciar, con garbo trafugato.
Tu, selcio indistruttibile e antiquato,
per render grazia e omaggio all’equità
col porfido a tozzetti sei scambiato,
svilito e alieno alla nuova beltà.