di Veronica Cursi
ROMA (1 giugno) – I sampietrini di Roma non perdonano. Nemmeno uno sportivo di razza come Denis Menchov, il ciclista russo, incoronato ieri re del Giro d’Italia, che all’ultimo chilometro di corsa su via di San Gregorio, alle spalle del Colosseo, ha rischiato di perdere la maglia rosa proprio per una caduta sui famosi “serci” romani. Un incidente che non ha compromesso la gara ma che ha riacceso le polemiche sulla pericolosità dei sampietrini nella capitale.
Croce quotidiana, soprattutto per il popolo delle due ruote. E non solo. Proprio via di San Gregorio è conosciuta dai romani come la “curva smart” per la frequenza di incidenti che coinvolgono le piccole utilitarie: «Un tratto di strada maledetto – si sfoga Riccardo Forte, presidente del coordinamento motociclisti – perché oltre a essere molto trafficato ha un manto stradale che non si adatta alla velocità di auto e moto, tanto che ogni giorno i motociclisti sono costretti a manovre che li mettono quotidianamente a rischio». Denuncia condivisa anche da Mario Staderini, candidato della Lista Bonino-Pannella alle elezioni europee, per cui «la tappa finale del Giro d’Italia ha mostrato al mondo intero lo stato indecente e criminale del manto stradale di Roma».
«I ciclisti professionisti – afferma – hanno vissuto ieri sulla loro pelle quello che centinaia di migliaia di romani ogni giorno subiscono girando per la città con le due ruote». Non è d’accordo invece chi, sulla strada, ci lavora ogni giorno come il comandante della polizia municipale, Angelo Giuliani, per cui «non sono certo i sampietrini a causare un pericolo in più ma chi, semmai, non rispetta la velocità che specie in certe zone del centro storico dovrebbe essere sostenuta». E sulla querelle dei sampietrini che in via di San Gregorio comunque «rimarranno», è intervenuto ieri anche l’assessore ai lavori pubblici, Fabrizio Ghera: «Ridurremmo l’estensione chilometrica dei sampietrini solo nelle zone ad alto scorrimento – afferma – così da rendere più facile la manutenzione del manto stradale nelle aree del centro storico dove il sampietrino, invece, è e rimane un elemento tipico di Roma. Abbiamo intenzione di fare un appalto apposito per i sampietrini e di sostituirli nei prossimi mesi su via Tiburtina, ad esempio, dal lato del Verano e anche in alcuni tratti del Lungotevere. Voglio ricordare che nei mesi delle alluvioni, le zone che hanno tenuto maggiormente a Roma sono state proprio quelle dove il manto stradale è costituto dai sampietrini e che la nostra attività è costante tanto che abbiamo raddoppiato i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade, investendo oltre 80 milioni di euro».
[ via Il Messaggero ]