Intervista di Olivier Bonnel per Le Monde in merito ai sampietrini e ai lavori di risistemazione del selciato in vista del Giubileo del 2025.
Les pavés des rues de Rome, incarnations de la Ville éternelle
Avec les travaux de voirie entrepris dans la capitale italienne en vue du Jubilé 2025, la question de la conservation des « sampietrini » refait surface. Marqueurs de l’identité de la ville, ils sont aussi décriés pour leur dangerosité et le bruit qu’ils occasionnent.
Par Olivier Bonnel (Rome, correspondance)
I ciottoli delle strade di Roma, incarnazioni della Città Eterna
Con i lavori stradali intrapresi nella capitale italiana in preparazione al Giubileo del 2025, riemerge la questione della conservazione dei “sampietrini”. Segnali dell’identità della città, sono criticati anche per la loro pericolosità e il rumore che provocano.
Le Monde, 30 ottobre 2023 – Nelle ultime settimane Roma si è trasformata ancora una volta in un grande cantiere a cielo aperto. In diversi quartieri della capitale, cumuli di ciottoli, rimossi per ricostruire la strada, giacciono sulla sabbia. La Città Eterna si prepara ad accogliere il Giubileo 2025. Inaugurata da Papa Bonifacio VIII nel 1300, questa tradizione, che si ripete ogni quarto di secolo, porta milioni di pellegrini nella capitale del cattolicesimo. Per il Vaticano e il Comune di Roma, che lavorano fianco a fianco nella sua organizzazione, i 30 milioni di visitatori attesi rappresentano una manna, sia economicamente che per la salvezza delle anime.
Turisti e pellegrini potranno calcare i sampietrini, i famosi sanpietrini romani che costeggiano le strade del centro storico. Vero e proprio segno dell’identità cittadina, il sampietrino prende il nome da Piazza San Pietro. Fu infatti Papa Sisto V che, alla fine del XVI secolo, decise di utilizzarlo per pavimentare i dintorni del Vaticano.
Le pietre del selciato rimosse torneranno nella loro posizione originale? La domanda non è solo retorica, poiché il sampietrino romano suscita passioni. C’è chi protesta contro la pericolosità di questi selciati, che con la pioggia diventano scivolosi e il cui manto si deforma velocemente a causa della mancata manutenzione delle strade, ci sono anche gli apostoli dell’asfalto, che ne chiedono la rimozione per snellire il traffico in modo capitale troppo spesso congestionato.
Ma per la maggioranza dei romani il tema del sampietrino non si tocca. «Spesso ci è stato chiesto come possiamo difendere il marciapiede», sottolinea Valentina Cinelli, presidente dell’associazione culturale Sampietrino, nata nel 2005 per tutelare la memoria e la storia del marciapiede della capitale. «Del resto il marciapiede rappresenta solo il 2% delle strade romane, le polemiche sono inutili. »