Roma, il turista pentito rimanda a casa il sampietrino-souvenir

La pietra in un plico recapitato all’enoteca di via del Governo Vecchio. Nella lettera in inglese l’ammissione: «L’ho rubato un anno fa a piazza del Popolo, mi dispiace. Lo potete rimettere dov’era?»
di Maria Egizia Fiaschetti

Cleptomani con la sindrome di Stendhal. Della serie: veni, vidi, spoliavi. Convinti che sottrarre un atomo di bellezza nel grande museo a cielo aperto della Capitale in fondo sia un peccato veniale: un po’ come chi stacca un rametto dalla barriera corallina, tanto rispetto all’immensità degli oceani…O come i trentenni brasiliani che, per il gusto della bravata, hanno scavalcato di notte le recinzioni del Colosseo: variante archeologica del videogame. Se non fosse che in altri Paesi, dove i controlli sono stringenti, è quasi impossibile non farsi beccare.

(Foto Emiliano Cataldo)
«Lo rimettete a posto, please?»
A Roma invece, bersaglio di continui saccheggi, c’è sempre chi riesce a farla franca: meno male che, ogni tanto, qualcuno si pente. Chissà cosa avrà spinto il turista inglese a rispedire indietro, un anno dopo, il sampietrino divelto. I proprietari dell’enoteca «Il Piccolo» in via del Governo Vecchio se lo sono visto recapitare in un plico bianco sigillato con lo scotch: rigorosamente anonimo. Sentite cosa scrive il misterioso autore nella lettera allegata: «Ho rubato questo sampietrino come souvenir l’anno scorso, mentre ero in vacanza a Roma. Sono molto dispiaciuto e vorrei restituirlo. L’ho preso sulla strada che, da piazza del Popolo, va verso il parco (la salita del Pincio, ndr). Vi dispiacerebbe riportarlo lì? Molte grazie x».

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