Alla vigilia della XV Maratona di Roma, che si terrà domani, domenica 22 marzo, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Roberto Castrucci, Coordinatore comunicazione, insieme a Patrizia Pandolfi e Giuseppe Loddo i creativi che hanno disegnato “Pietrino”, la mascotte ufficiale dell’evento.
Com’è nata l’idea di adottare un sampietrino come simbolo della Maratona di Roma?
Avevamo la necessità di avere come mascotte un’immagine simbolo della capitale ed abbiamo scelto un’icona cittadina nonché pavimentazione caratterizzante di una parte del percorso della Maratona di Roma. Si è anche deciso di donare ai primi classificati un Sampietrino dipinto.
Cosa volevate comunicare con questa proposta “grafica”?
Volevamo che la mascotte non avesse bisogno di presentazioni, ma che fosse immediatamente riconducibile alla città.
Correre sui Sampietrini può rappresentare una difficoltà. Era quindi importante che gli atleti lo considerassero più come un “amico” e con Pietrino ci siamo riusciti.
Come ha reagito il pubblico alla presenza di questa “mascotte”? Insomma, è piaciuta?
La risposta è stata estremamente positiva, Pietrino ci ha dato la possibilità di umanizzare l’evento.
Raccontatemi di voi: siete di Roma?
Si. Siamo nati nella capitale e ci viviamo da sempre. La città ci ha offerto la possibilità di “dare il via ai nostri sogni”, perché Roma è la musa ideale per l’ispirazione creativa.
Il vostro rapporto con la città, e nello specifico con i sampietrini?
Positivo, affascinante e suggestivo.
Come vi ponete rispetto alla polemica “sampietrino sì, sampietrino no”?
Concordiamo con il disagio che la pavimentazione può creare, ma è anche vero che il Sampietrino è parte indentificativa ed integrante della città, elemento di fusione tra l’avanguardia della città ed il fascino suggestivo del passato. A nostro avviso va tutelato, è un simbolo della città eterna.
Roberto Castrucci Coordinatore comunicazione
Patrizia Pandolfi, Giuseppe Loddo creativi