ROMA – cultura a Roma, cominciamo a fare
Francesco Giro*
Corriere della Sera – ROMA – 2009-01-11 num: – pag: 1
Nel leggere le lettere aperte dell’ex assessore alla Cultura Nicolini e dell’assessore in carica l’amico Croppi mi è tornata alla mente l’imprevedibile intervista resa da Francesco De Gregori più di un anno fa, sempre al Corriere della Sera, sul fallimento del modello Veltroni quando ci ammoniva a ricordare che Roma è bella di per se stessa e non certo per merito nostro.
Un modo intelligente per invitarci a non prenderci troppo sul serio e a guardare la realtà per quella che è: evidente e originaria. Ecco il nocciolo della questione.
Roma è bella ma questa sua bellezza rischia di offuscarsi se non lavoriamo per farla riemergere, originaria ed evidente. Le tentazioni della cattiva ideologia (ed esiste eccome la cattiva ideologia!), un armamentario intellettualistico fragile e talvolta velleitario, la nostalgia per i bei tempi andati degli anni ’70 sembrano l’eredità di un’esperienza personale e non il patrimonio da condividere per il riscatto della città. Nicolini fa bene – è un suo diritto – a ricordare «le magnifiche sorti e progressive» del suo impegno da assessore dove, a suo dire, sembra aver dipeso la rinascita culturale della Capitale. Ma di questo suo titanico sforzo è restato ben poco e allora qualche motivo ci sarà pure. E l’amico Croppi fa altrettanto bene a tentare una parziale legittimazione del nicolinismo, facendo però attenzione a non citarlo mai, forse un atto di benevolenza concesso alla sinistra da una destra (dove mi ci metto anch’io) finalmente gratificata anche qui a Roma dalla vittoria elettorale. Ma amici miei usciamo, e in fretta, da questo minuetto e guardiamo in faccia alla realtà. Roma è precipitata in un degrado impressionante. È un degrado dei luoghi e talvolta delle persone. Passeggiare per Roma è diventato una sofferenza: via Giulia, una strada monumentale dove il Rinascimento emerge prepotente dal tessuto fittamente barocco della città storica, è deturpata da scritte di ogni colore. Oggi è apparso anche il viola-spray! La pavimentazione intorno al Colosseo è una trama dell’orrido: buche, sampietrini sconnessi, asfalto gettato senza criterio, erbaccia e immondizia.
L’area dei Fori è aggredita da impalcature fatiscenti e recinzioni pericolanti. Roma è bellissima ma, tornando a De Gregori, non per merito nostro. Fino a quanto abuseremo di lei? Ecco perché agli amici Nicolini e Croppi, perché «amici» considero tutti coloro che vogliono restituire decoro e dignità a Roma, propongo un patto per il 2009, in tre punti. Innanzitutto il progetto dei Fori. Ripulendo l’intera area, mettendo in sicurezza monumenti oggi inaccessibili ad occhio umano e rendendo comprensibili i luoghi con le moderne tecnologie della comunicazione culturale e turistica. E poi un nuovo sistema anch’esso nazionale dei Musei di Roma che metta finalmente a sistema la preziosa e diffusa rete dei musei civici con quelli del Polo statale. Poniamo al centro Palazzo Barberini, l’unico a possedere in modo compiuto la morfologia della reggia e costruiamo attorno ad esso un sistema aggregato e composito di musei, più moderni e accoglienti, in grado di dialogare fra di loro con iniziative comuni e condivise inscritte in grandi eventi d’arte internazionali. E infine lavoriamo anche qui a Roma alla costruzione della più vasta piattaforma di arte contemporanea. Uniamo risorse e attività di quattro importanti istituzioni: il Maxxi (che rassicuro Nicolini aprirà fra pochi mesi) il Macro (che spero venga presto restituito interamente alla Città), il PalaExpò e la Gnam. È giunto il momento per questi straordinari luoghi espositivi e di collezione, come per i musei tradizionali e per le nostre pinacoteche di arte antica, di abbandonare la condizione di solitudine, talvolta ricercata da chi li dirige. Un maggiore gioco di squadra eviterebbe solipsismi e produrrebbe risultati maggiori in termini di affluenza in molti casi deludenti e comunque al di sotto dei parametri europei.
(*) Sottosegretario per i Beni culturali