Sono iniziati, e si concluderanno entro il 10 settembre (2008 N.d.R.) con la riapertura delle scuole, i lavori per riqualificare via Nazionale (sottosuolo e manto stradale). L’intervento, programmato da tempo e messo a punto dal Comune con la Soprintendenza (Ministero Beni e Attività Culturali), costerà circa 6,5 milioni di euro.
Due le fasi dei lavori. Si comincia con il sottosuolo: le vecchie gallerie dei servizi pubblici (acqua, luce, elettricità, telefoni), costruite ad inizio ‘900, sono ormai un dedalo di cavi e tubazioni in cui è quasi impossibile metter mano. L’intervento punta a ricollocare le reti in modo razionale e ordinato, così da rendere agevole ogni futura manutenzione, senza dover aprire scavi sulla strada ristrutturata. Lungo via Nazionale verranno costruite 18 “camere” di controllo, ognuna di 4 metri per 4.
Successivamente – non prima di fine maggio, per consentire al nuovo sindaco di valutare il progetto e apportare eventuali modifiche – verrà rifatta la pavimentazione stradale: la nuova sarà drenante e fono-assorbente, con ai lati (ai margini dei marciapiedi) alcune file di sampietrini in porfido rosso, caratteristici di via Nazionale.
Addio, dunque, al selciato storico, almeno in parte. Un addio senza rimpianti: la via carrabile di sampietrini è nata per le carrozze, non per il traffico attuale di una strada su cui passano ogni giorno 1.850 mezzi pubblici più le auto private. Già nel 2002, sottolinea il Campidoglio, un’apposita commissione comunale (composta da tecnici, docenti universitari e dalla soprintendenza di Stato) aveva stabilito che il selciato tradizionale non può reggere più di 500 autobus al giorno.
La nuova pavimentazione, dunque, abbasserà il rumore da traffico, annullerà le vibrazioni a danno degli edifici e i disagi per chi viaggia su due ruote. I sampietrini saranno comunque mantenuti, come traccia storica, oltre che accanto ai marciapiedi anche sui passi carrabili, sul piazzale davanti al Palaexpo (che verrà ampliato) e sulla rotatoria di largo Magnanapoli. E i sampietrini tolti da via Nazionale saranno riutilizzati per il restyling del tridente Corso-Ripetta-Babuino, al via il prossimo giugno.
Qualche dettaglio sulla prima fase dell’intervento: impiegate almeno 60 persone tra operai e tecnici; nella prima settimana (26 marzo-3 aprile) viene allestito il cantiere, si posizionano i cartelli di avviso e si preparano le deviazioni al traffico. Verranno poi attivati 4 micro-cantieri che lavoreranno in contemporanea, tutti i giorni no-stop dalle 7,30 alle 21,30 (in centro non si può lavorare di notte). Il primo tratto di cantiere impegnerà la parte di via Nazionale tra piazza Esedra e via Quattro Fontane: per circa 40 giorni saranno chiuse al traffico anche le traverse – via Torino, via Firenze, via Napoli –. A seguire le altre parti della strada, fino al segmento finale verso via IV Novembre, dove si lavorerà durante l’estate per evitare eccessivi disagi alla circolazione.
Il piano dei cantieri è stato studiato per limitare al massimo le conseguenze temporanee dell’intervento. Durante i sei mesi di lavori, dunque, i mezzi pubblici continueranno a passare su via Nazionale, taxi compresi; idem per i veicoli della Questura, dei Vigili del Fuoco e dell’Ama. Il carico e scarico merci, invece, avverrà ad orari prefissati e il traffico privato sarà totalmente deviato su via XX Settembre-via del Quirinale e su via Cavour.