fonte: www.ricominciamodatrevi.it
Sabato 17 febbraio – La stampa continua a seguire le nostre iniziative approfondendo il tema delle importazioni “esotiche” di materiale da costruzione. Si tratta di quei lavori di ri-pavimentazione di Via in Arcione e Via del Lavatore tutt’ora in corso, che dovrebbero preludere al piano di riqualificazione del Rione Trevi. Proprio quello ideato dalla vecchia gestione del Comune di Roma che si pretenderebbe attuare attraverso il progetto di pedonalizzazione tanto decantato e pubblicizzato ma anche tanto superficiale. Motivo per il quale da mesi richiediamo di essere ricevuti, dall’ormai ex-Sindaco Veltroni, onde avere chiarimenti dei molti effetti negativi da noi ravvisati e segnalati che il progetto, così come è stato concepito, rischia di produrre.
A fine gennaio 2008, per due settimane, le transenne del cantiere sono rimaste a recintare mucchi di sabbia e detriti. Turisti ed abitanti hanno quindi continuato a transitare sulle passerelle di fortuna e l’immagine di Roma ne ha sofferto ancora un po’ unitamente al commercio ed alla qualità dell’abitare.
Molte e contrastanti le voci che motivavano il fermo lavori. Dalla Segreteria del Sindaco perveniva però l’autorevole spiegazione di come detta interruzione fosse determinata da difficoltà incontrate nel trasferimento temporaneo di alcuni operatori commerciali dell’area del mercato della Panetteria ma anche che i lavori sarebbero ripresi prontamente grazie ad una Ordinanza di Sgombero emessa allo scopo. Attraverso un incontro occasionale con l’impresa edile, apprendevamo come un ulteriore motivo del ritardo fosse l’attesa di nuovo materiale. Quello appunto in viaggio dal Vietnam. (vedi foto)Hanoi è lontana ed il tema è stato ampiamente trattato nell’articolo de
Il Messaggero in cui al quesito da noi legittimamente posto le molte figure interessate forniscono varie interpretazioni.Come approfondito con il titolare dell’impresa che è uno dei pochi eredi rimasti su piazza dell’ antico mestiere del “serciarolo” non è solo la materia prima a fare difetto. Mancano per assenza di ricambio generazionale, anche le maestranze in grado di proseguire mantenendola in vita questa antica arte romana.
Sul tema della conservazione di quello che dobbiamo considerare uno dei valori per i quali vale la pena batterci, RT ha sottoscritto la petizione per la difesa del Sampietrino. Vi invitiamo a farlo anche personalmente visitando il sito www.sampietrino.it ove con tanta passione vengono prese le difese di questo pezzo così importante della nostra storia ed inevitabilmente della nostra identità culturale.