Roma – Al via la raccolta firme per salvare i sampietrini di via Nazionale
La petizione rivolta al presidente della Repubblica è sostenuta da Italia nostra, associazioni di residenti e da Alleanza nazionale
di Marco Guerra
fonte: www.asgmedia.it
Ad un mese dall’inizio dei lavori per la rimozione dei sampietrini di via Nazionale, il fronte “no asfalto” lancia l’ultima battaglia per la difesa della pavimentazione in porfido rosa della storica arteria del centro storico della capitale. Questa mattina, alle ore 12.30, in via IV Novembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della raccolta firme per la petizione rivolta al presidente della Repubblica per fermare l’apertura del cantiere. Nel testo si chiede al capo dello Stato di intervenire sulle autorità comunali per modificare il progetto di restyling della via. All’iniziativa erano presenti le rappresentanze di tutte le realtà che da anni si battono per la tutela del tipico selciato romano: “Italia nostra”, “Agenzia per la città”, Il comitato “Difendo il sampietrino” e numerose associazioni di residenti e commercianti del centro storico. Per la politica si registra invece l’adesione del capogruppo di An al comune di Roma, Marco Marsilio, e del capogruppo di An in I Municipio, Federico Mollicone.
Nel lanciare la raccolta firme gli stati generali “pro-sampietrino” hanno subito confutato le tesi dell’amministrazione comunale che affermano che l’asfalto sia piú idoneo al traffico veicolare. “Il problema di via Nazionale è la soletta in calcestruzzo armato sotto le pietre che provoca le vibrazioni. In via Petroselli questo non avviene perché abbiamo un fondo in sabbia che rende elastico il manto stradale”, spiega l’architetto Donati della Agenzia per la città.
Donati sottolinea poi che il dissesto della strada è dovuto all’assenza di manutenzione che perdura ormai da oltre dieci anni: “Sfido a trovare una strada di Roma in buone condizioni dopo un periodo cosí lungo senza interventi”.
“Dobbiamo anche considerare che sampietrino è materiale ecologico – conclude – in estate non rilascia il calore dell’asfalto”.
Anche Gemma Mezza, consigliere della sezione romana di Italia nostra, ritiene fondamentale una posa a “regola d’arte”, fondamentale per la tenuta del sampietrino: “I problemi con il sampietrino si verificano solo quando sono allocati male, come nel caso di Campo de’ fiori dove a pochi mesi dalla loro posa sono già divelti”.
Il consigliere municipale Federico Mollicone pone invece l’accento sul valore artistico del sampietrino: “Solo questa strada puó vantare un selciato in porfido rosa, i sampietrini delle altre strade vengono tutti dalle cave dei castelli romani che non hanno questo colore”. Ma il capogruppo di An in Campidoglio, Marco Marsilio, torna sulle responsabilità del Comune ribadendo i temini della polemica aperta dall’architetto Donati: “C’è una palese incapacità dell’amministrazione di conciliare l’esigenze della mobilità con quelle della tutela del patrimonio artistico: non si puó abbandonare una strada come via nazionale per oltre dieci anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.