Memoria di inciampo

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

Memoria di inciampo
54 sampietrini in 5 Municipi di Roma per non dimenticare la storia dei deportati

Il 12 e il 13 gennaio 2011 saranno posizionate 54 Stolpersteine (pietre d’inciampo) dall’artista tedesco Gunter Demnig nelle vie di Roma per ricordare coloro che la storia ha ridotto a numero. Sono 5 i Municipi che prendono parte all’iniziativa: I Municipio (Centro Storico), II Municipio (Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Trieste); III Municipio (Castro Pretorio, Nomentano, Tiburtino), XI Municipio (Appio, Ostiense, Ardeatino), XVII Municipio (Borgo, Prati, Balduina).

L’iniziativa ‘Memoria di inciampo’ è nata da un’idea dell’artista tedesco Demnig del 1993, quando invitato a Colonia per un’installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti, incontrò l’obiezione di un’anziana signora che rifiutava a Colonia la presenza dei rom. L’artista allora volle dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, militari, rom e omosessuali.
I primi Stolpersteine risalgono al 1995, a Colonia; da allora ne sono stati installati più di 22.000 in Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi. Anche Roma è all’interno di questo circuito. Nel 2010 per il Giorno della memoria 2010 sono state deposte 30 pietre d’inciampo.
Demnig normalmente decide di installare le ‘pietre d’inciampo’, sampietrini di tipo comune e di dimensioni standard (cm 10×10) nel marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto uno o più deportati. Sulla superficie superiore di ottone lucente del sampietrino, a livello stradale, sono incisi: nome e cognome del deportato, anno di nascita, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte.

Gli Stolpersteine sono finanziati da chi li richiede; il costo di ognuno è di 100 euro.
Gli Stolpersteine sono un segno discreto, ma permanente e irremovibile per ridare a queste vittime un’identità e una dignità. Un segno dove la memoria privata diventa storia pubblica.

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La seconda edizione di Memorie d’inciampo a Roma è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e promossa da: ANED (Associazione Nazionale ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale ex Internati), CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane Italiane, Museo Storico della Liberazione, e organizzato da Incontri Internazionali d’Arte.
L’iniziativa è stata curata da Adachiara Zevi e da un Comitato scientifico composto dagli storici Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Antonio Parisella, Liliana Picciotto, Micaela Procaccia e Michele Sarfatti.
La documentazione fotografica è realizzata dall’Osservatorio della Fotografia della Provincia di Roma.
‘Memorie d’inciampo’ è documentato nel sito: www.memoriedinciampo.it

[ via Memoria di inciampo – Abitare a Roma ]