di Salgalaluna
Veltroni sul sampietrino:
Resti il sampietrino, ma solo nelle isole pedonali (2005)
Per ora rimetteremo in sicurezza piazza Venezia. Non c’è nessuna lotta al sampietrino (2005, dopo le prime polemiche)
Nei lavori a breve non li toglieremo a Piazza Venezia (2006)
Alemanno sull’Ara Pacis:
Smonteremo la teca dell’Ara Pacis e la porteremo in periferia (nel 2006)
La Teca di Meier è un intervento da rimuovere (dopo la vittoria elettorale, 2008)
Non è ovviamente la prima priorità (nello stesso discorso, 2008)
Un anno fa il tracollo della sinistra e del centrosinistra, con la sconfitta alle elezioni politiche e, contemporaneamente, quella per la poltrona di sindaco della capitale. Molti imputarono alla candidatura di Rutelli (già visto) la vittoria di Alemanno, quasi tutti interpretarono il voto per il candidato postfascista come una richiesta, da parte della maggior parte del ‘popolo’ romano, di una discontinuità rispetto al quindicennio rutelli-veltroni.
La vittoria di Alemanno ha condotto a ragionamenti, analisi e divisioni su come fare opposizione. Molti a sinistra temevano soprattutto il predominare di una cultura poco post e molto fascista, con sgomberi di centri sociali e caccia agli immigrati. L’opposizione più morbida (quella del PD) si è interrogata e continua a fare quello che sa fare meglio: niente.
Nel frattempo Alemanno sta facendo feste del cinema, visite a Auschwitz, dichiarazioni buoniste, natalidiroma, difende i concerti e le feste, dando ogni giorno di più l’impressione di una discontinuità minima rispetto alla gestione veltroniana.
La gente ha ricominciato, dopo qualche mese di ‘attesa’ (intrisa di speranza o di paura a seconda dei casi), a lamentarsi delle buche, degli sprechi per i concerti e le feste, della troppo attenzione al centro storico e di quella scarsa riservata alle periferie, ecc. ecc. ecc..
Aspettiamo soltanto (e ci manca poco) che Alemanno prometta di impegnarsi, finita l’esperienza da sindaco, in Africa.”
[ via Salgalaluna ]