Continua l’operazione del Comune di smantellamento dei sampietrini dalle strade di Roma.
Ma il dubbio è: si tratta solo di un’opera pubblica o dietro c’è la volontà di mitigare la memoria storica della nostra città? I sampietrini, che per secoli hanno caratterizzato le vie della capitale divenendone parte integrante ed imprescindibile, potrebbero essere solo il primo passo. Non si può, anzi non si deve, ragionare soltanto per mera funzionalità ed economicità (ed anche qui si dovrebbe aprire un dibattito: chi l’ha detto che i sampietrini non sono funzionali o economici?).
Il nostro timore è che questo modus operandi sia esteso ad importanti complessi architettonici ed urbanistici di Roma: toccherà anche al porfido dell’Eur o ai mosaici del Foro Italico?
Pubblichiamo questo articolo per tenere alta l’attenzione sul problema, per puntare il dito verso un’annosa questione pragmatica e culturale che, a tutt’oggi, non è affatto risolta.
Inoltre, l’atteso evento a difesa dei sampietrini, annunciato sulle colonne del “Messaggero”, si farà. Anzi, si fa (per tutte le informazioni vi rimandiamo alla news dedicata). E riteniamo che mettere attorno ad un tavolo importanti nomi dell’architettura quali Portoghesi, Marconi, Muratore, oltre a politici ed amministratori, sia già un grande successo.
Un evento organizzato per difendere un importante simbolo di Roma che ha pervaso tutto il patrimonio architettonico italiano, dalle origini fino al periodo del Razionalismo, nell’ottica di una continuità col passato che è propria della nostra storia e della nostra cultura architettonica. Un evento a cui la nostra Fondazione è felice di dare il massimo appoggio.
Inviato da: Fondazione CE.S.A.R. Onlus
[ via www.cesar-eur.it ]